lunedì 9 gennaio 2012


SE CI FOSSE UN UOMO – Giorgio Gaber



                                                               

Se ci fosse un uomo
un uomo nuovo e forte
forte nel guardare sorridente
la sua oscura realtà del presente.
Forte di una tendenza senza nome
se non quella di umana elevazione
forte come una vita che è in attesa
di una rinascita improvvisa.

Se ci fosse un uomo generoso e forte,
forte nel gestire ciò che ha intorno
senza intaccare il suo equilibrio interno
forte nell’odiare l’arroganza
di chi esibisce una falsa coscienza
forte nel custodire con impegno l
a parte più viva del suo sogno

Questo nostro mondo ormai è impazzito
e diventa sempre più volgare
popolato da un assurdo mito che è il potere.
Questo nostro mondo è avido e incapace
sempre in corsa e sempre più infelice
popolato da un bisogno estremo
e da una smania vuota che sarebbe vita

Un uomo affascinato
da uno spazio vuoto che va ancora popolato.
Popolato da corpi e da anime gioiose
che sanno entrare di slancio nel cuore delle cose
popolato di fervore e di gente innamorata
ma che crede all’amore come una cosa concreta
popolato da un uomo che ha scelto il suo cammino
senza gesti clamorosi per sentirsi qualcuno
popolato da chi vive senza alcuna ipocrisia
col rispetto di se stesso e della propria pulizia.

Uno spazio vuoto che va ancora popolato.
Popolato da un uomo talmente vero
che non ha la presunzione di abbracciare il mondo intero
popolato da chi crede nell’individualismo
ma combatte con forza qualsiasi forma di egoismo
popolato da chi odia il potere e i suoi eccessi
ma che apprezza un potere esercitato su se stessi
popolato da chi ignora il passato e il futuro
e che inizia la sua storia dal punto zero.

Uno spazio vuoto che va ancora popolato.
Popolato da chi è certo che la donna e l’uomo
siano il grande motore del cammino umano
popolato da un bisogno che diventa l’espressione
di un gran senso religioso ma non di religione
popolato da chi crede in una fede sconosciuta
dov’è la morte che scompare quando appare la vita
popolato da un uomo cui non basta il crocefisso
ma che cerca di trovare un Dio dentro se stesso.

Allora si potrebbe immaginare un umanesimo nuovo
con la speranza di veder morire questo nostro medioevo
col desiderio che in una terra sconosciuta
ci sia di nuovo l’uomo al centro della vita.
Allora si potrebbe immaginare un neo rinascimento
un individuo tutto da inventare in continuo movimento.
Con la certezza che in un futuro non lontano
al centro della vita ci sia di nuovo l’uomo.


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