VIVIAMO
INTENSAMENTE...
(di
Gaio Valerio Catullo 84 a.C.-55 a.C.)
Vivamus
mea Lesbia, atque amemus,
rumoresque
senum seueriorum
omnes
unius aestimemus assis!
soles
occidere et redire possunt:
nobis
cum semel occidit breuis lux,
nox
est perpetua una dormienda.
da
mi basia mille, deinde centum,
dein
mille altera, dein secunda centum,
deinde
usque altera mille, deinde centum.
dein,
cum milia multa fecerimus,
conturbabimus
illa, ne sciamus,
aut
ne quis malus inuidere possit,
cum
tantum sciat esse basiorum.
Viviamo,
mia Lesbia, e amiamo,
e
i rimproveri dei vecchi troppo austeri
tutti
insieme non stimiamoli un soldo.
Il
sole può tramontare e tornare;
ma
noi, quando cade la creve luce della vita,
dobbiamo
dormire una sola interminabile notte.
Dammi
mille baci, poi altri cento,
poi
altri mille, poi ancora altri cento,
poi
di seguito mille, poi di nuovo altri cento.
Poi,
quando ne avremo dati migliaia,
confonderemo
le somme, per non sapere,
e
perché nessun malvagio ci invidi
sapendo
che esiste un dono così grande di baci.
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