Tu
sei un ingenuo.
Tu
credi che se un uomo ha un'idea nuova, geniale, abbia anche il dovere
di divulgarla. Tu sei un ingenuo. Prima di tutto perché credi ancora
alle idee geniali. Ma quel che é peggio, é che credi all'effetto
benefico dell'espansione della cultura.
No,
al momento ogni uomo dovrebbe avere un suo luogo del pensiero,
protetto e silenzioso. La cultura, dev’essere segreta, non esiste
una sola idea importante di cui la stupidità non abbia saputo
servirsi.
Tu
mi dirai che la divulgazione, é un dovere civile, e che evolve il
livello della gente, non riesci proprio a distaccarti da un residuo
populista, e anche un po' patetico. Purtroppo oggi, appena un'idea
esce da una stanza, é subito merce, merce di scambio, roba da
supermercato. La gente se la trova lì, senza fatica, e se la spalma
sul pane, come la Nutella.
No,
la cultura è delicata, e anche permalosa, ci resta male se non si
sente amata, o se le viene il sospetto di non essere un bisogno vero.
La cultura, è come una luce, che quando si espande troppo, perde la
sua luminosità. Il frastuono della cattiva divulgazione la
affievolisce, soltanto il silenzio, ne salva l’intensità.
Tu
sei un ingenuo, perché credi che la politica possa risolvere i
problemi.
Cercare
oggi di migliorare le condizioni di vita del Paese con qualsiasi tipo
di politica, é come fare un po' di pulizie, a bordo del Titanic che
sta affondando.
Tu
sei un ingenuo, anche quando credi che un po' di misticismo di
seconda mano, ti possa salvare.
E
allora tu mi dirai: "Non c'é salvezza" No, questo non si
può dire. Le risorse dell'uomo sono imprevedibili. Si potrebbe forse
cominciare a pensare, o anche a operare, nel senso di un cambiamento
sostanziale dell'animale uomo. Una specie di mutazione antropologica.
Da
“L'ingenuo” di Giorgio Gaber
Nessun commento:
Posta un commento