giovedì 8 agosto 2013

TU SEI INGENUO

Tu sei un ingenuo.
Tu credi che se un uomo ha un'idea nuova, geniale, abbia anche il dovere di divulgarla. Tu sei un ingenuo. Prima di tutto perché credi ancora alle idee geniali. Ma quel che é peggio, é che credi all'effetto benefico dell'espansione della cultura.
No, al momento ogni uomo dovrebbe avere un suo luogo del pensiero, protetto e silenzioso. La cultura, dev’essere segreta, non esiste una sola idea importante di cui la stupidità non abbia saputo servirsi.
Tu mi dirai che la divulgazione, é un dovere civile, e che evolve il livello della gente, non riesci proprio a distaccarti da un residuo populista, e anche un po' patetico. Purtroppo oggi, appena un'idea esce da una stanza, é subito merce, merce di scambio, roba da supermercato. La gente se la trova lì, senza fatica, e se la spalma sul pane, come la Nutella.
No, la cultura è delicata, e anche permalosa, ci resta male se non si sente amata, o se le viene il sospetto di non essere un bisogno vero. La cultura, è come una luce, che quando si espande troppo, perde la sua luminosità. Il frastuono della cattiva divulgazione la affievolisce, soltanto il silenzio, ne salva l’intensità.

Tu sei un ingenuo, perché credi che la politica possa risolvere i problemi.
Cercare oggi di migliorare le condizioni di vita del Paese con qualsiasi tipo di politica, é come fare un po' di pulizie, a bordo del Titanic che sta affondando.
Tu sei un ingenuo, anche quando credi che un po' di misticismo di seconda mano, ti possa salvare.
E allora tu mi dirai: "Non c'é salvezza" No, questo non si può dire. Le risorse dell'uomo sono imprevedibili. Si potrebbe forse cominciare a pensare, o anche a operare, nel senso di un cambiamento sostanziale dell'animale uomo. Una specie di mutazione antropologica.
Da “L'ingenuo” di Giorgio Gaber

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