Racconti in miniatura ma ,
come i bonsai, perfettamente compiuti. Personaggi sempre diversi, sorpresi in
frammenti che racchiudono storie, in storie che racchiudono ognuna un inganno
perchè niente, in fondo, è mai come appare. Ogni racconto è un gioco del
lettore contro il tempo che serve ad arrivare alla fine, una piccola sfida che
ci dimostra quanto sia possibile riempire di magia la vita semplicemente
cambiando prospettiva.
SERA DI FESTA di Germana
Fabiano
Le due donne stavano in cucina e tentavano di mettere insieme una
cena, con poco successo.
- Tuo padre è sempre il solito, gli dico di uscire a prendere
l’acqua e mi torna a casa con un sacco di estranei a cui dare da mangiare, ma
chi li ha invitati questi qui! – sbottò la madre a un tratto.
- Shh, possono sentirti – disse la figlia, mentre metteva a
scaldare il pane nel forno.
- Sì, quelli! Quelli pensano solo a bere e a discutere e tu cerca
piuttosto di non origliare, le loro chiacchiere non ti devono interessare.
- Sono in tanti, mamma, servirà altro vino – disse la ragazza.
Aveva sedici anni, le forme piene e folti capelli scuri. Si indovinava,
guardando la madre, come sarebbe diventata con gli anni. Per tutta la sera aveva
cercato di blandire la madre e di capire cosa dicessero a tavola questi ospiti
inattesi, ma non era facile perché ad occuparsi della cena c’erano solo due che
andavano e venivano dalla cucina; papà era corso dai vicini a chiedere verdura
e altro vino. Ma nell’andirivieni tra la cucina e la sale da pranzo la ragazza
tendeva l’orecchio, curiosa, e cercava di attirare l’attenzione del più giovane
degli ospiti. Lui l’aveva ringraziata quando aveva portato il vino in tavola e
le aveva anche sorriso. Magari sarebbe riuscita a capire dove sarebbe andato il
giorno dopo, o dove abitava. Forse avrebbe potuto ricederlo…
- Meno male che la casa l’avevamo già pulita…ma dico io, giusto nei
giorni di festa quando la gente vuole stare tranquilla…e dove la trovo io altra
verdura…speriamo che tuo padre si ricordi di passare da Maria, che ne ha sempre
di più. – La mamma blaterava senza sosta e lei non riusciva a sentire nulla di
ciò che dicevano nella stanza accanto.
- Togli tu il pane dal forno, mamma. Io gli porto altro vino –
propose. Prese una brocca e tornò in sala da pranzo. Gli ospiti stavano
ascoltando affascinati quello di loro che sedeva al centro della tavolata e
sembrava avere chissà quali segreti. Ogni volta che lei si avvicinava, lui
smetteva di parlare e gli altri la guardavano un po’ infastiditi, come se
avesse interrotto meravigliosi racconti riservati unicamente a loro.
“Però il vino lo volete” pensò lei indispettita, e posò la brocca
sul tavolo con un gesto aggraziato e un sorriso ipocrita. Mentre tornava in
cucina, quello seduto in centro riprese a parlare con il tono di uno caduto in
trance. Lei colse al volo qualche parola, qualcosa a proposito del fatto che
non avrebbe mai più bevuto.
“Un altro che non regge il
vino, esagera e poi straparla” pensò la ragazza rientrando in cucina mentre la
mamma ne usciva col pane caldo. Riempì un’altra brocca con il poco vino
rimasto.
- Se tuo padre non torna subito non so proprio che dargli a questa
gente! Ma in che situazioni mi mette! – borbottò la mamma rientrando in cucina.
Poi le due si sedettero a sbocconcellare pane e verdura, in silenzio. A un
tratto, dalla stanza accanto, si udirono voci concitate, rumore di sedie
smosse, i passi di qualcuno che correva e usciva in strada. Dalla finestra, la
ragazza notò una figura massiccia che fuggiva via.
- Strana gente, forestieri! – commentò la mamma scuotendo la testa.
Sentirono chiamare e andarono in sala da pranzo. Gli ospiti stavano andando via
di fretta, dovevano aver litigato di brutto perché sulla faccia di tutti loro
c’era la medesima aria di disfatta. Le ringraziarono per l’ospitalità e
sparirono senza troppi convenevoli, così come erano arrivati. La ragazza ci
restò male, perché il bel tipo che aveva adocchiato non le disse neanche
arrivederci.
- Meglio così – sibilò la madre. – Comincia a sparecchiare, tu! –
La ragazza obbedì, ripulì il tavolo e raccolse le coppe ormai vuote, quelle di
legno intagliato dove il vino si assaporava meglio.
- Si sono portati via una coppa.