Il peccato è contro il significato.
“Il punto di
partenza a mio avviso è questo: si è persa l’idea di cosa sia il peccato. Si
pensa che il non peccare sia castrazione costante. Non è così, e per spiegarlo
faccio un esempio pratico: se hai in mano un bicchiere e lo rompi, la prima
cosa che dici, oltre a una parolaccia, è: ‘Che peccato’. Perché quel bicchiere è fatto per metterci
l’acqua e quando si rompe non è più fatto per quello per cui è fatto. Il peccato
è contro il significato, contro la ragione per cui una cosa è stata creata. E
questo per me è un concetto laico”.
Marianna Rizzini, Il Foglio, 29 ottobre 2009
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