Spesso, quando cominciamo a lavorare su noi stessi e sui nostri
pensieri depotenzianti, è possibile che ci
ritroviamo a vivere profondi momenti di confusione.
La confusione
altro non è che una parte del processo di cambiamento: emerge quando mettiamo in discussione principi, o convinzioni che fanno parte di noi
e del nostro vissuto e secondo le quali abbiamo agito fino a quel momento.
Louise Hay
paragona il lavoro mentale che svolgiamo sui noi
stessi alle pulizie di casa:
noi ci muoviamo attraverso le stanze della mente ed esaminiamo i pensieri e le convinzioni
che sono in esse contenuti. Quelli che ci piacciono, vengono semplicemente
spolverati e lucidati, quelli che invece riconosciamo essere negativi e quindi per noi
disfunzionali, hanno bisogno di essere ripararti o rimpiazzati: non è forse la
stessa cosa che facciamo con un mobile o con dei vecchi giornali ormai inutili?
E allora perché non farlo anche con i
nostri pensieri?
Il lavoro di pulizia mentale però, come dicevamo prima, essendo un
momento di profondo cambiamento
che va a toccare i nostri strati più profondi, può portare con sé anche momenti
di confusione e smarrimento.
E’ come quando si pulisce una pentola piena di olio – dice Lucia Giovannini,
insegnante certificata Louise Hay e autrice anche di Tutta un’altra
vita: appena cominciamo a versare dell’acqua, l’olio
comincia a salire in superficie e non dobbiamo smettere di continuare a
versarla se vogliamo che l’olio sul fondo della pentola venga completamente a
galla e fuoriesca.
Spesso le persone si trovano letteralmente terrorizzate e incapaci di agire in
momenti come questi: si sentono in
balia degli eventi e dei propri stati di smarrimento. Ma non dobbiamo
dimenticarci che i significati che diamo alla parola confusione, siamo stati noi per
primi a sceglierli.
Come sarebbe se d’ora in poi ci limitassimo
semplicemente ad accettare
i nostri momenti di confusione
continuando con il lavoro di pulizia
mentale che abbiamo intrapreso? Come sarebbe pensare che la
confusione è una fase normale
del cambiamento e, in
quanto tale, solo un periodo di transizione
che possiamo permetterci di accettare e lasciar andare una volta svolta la sua
funzione?
Se ci pensiamo bene spesso è proprio dai
periodi di confusione e smarrimento che nascono le grandi intuizioni, o le opportunità più favorevoli.
Quando è stata l’ultima volta che vi siete
sentiti smarriti, persi o confusi? Vi siete accettati? Che
pensieri avete deciso di formulare? Che cornici di significato avete scelto di
dare alla vostra confusione? da http://www.lamentemente.com
CONFUSIONE O CERVICALE ?
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