lunedì 24 novembre 2014

OPHELIA

                 OPHELIA by John Everett Millais (Southampton, 8 giugno 1829 – Londra, 13 agosto 1896)
Un tema ricorrente nelle opere giovanili di John Everett Millais è l'attenzione naturalistica, che in dipinti come Ofelia (presentato alla Royal Academy nel 1852 - Ofelia è un personaggio di Shakespeare) raggiunge un livello di dettaglio eccezionale, un livello che Millais raggiunge trasferendosi per alcuni mesi in campagna, potendo così studiare con maggiore precisione e dedizione la vegetazione del Tamigi. La cornice floreale che circonda la bellissima Ofelia (posò per Millais la modella Elizabeth Siddal, una delle modelle preferite dei preraffaelliti) è restituita con un naturalismo quasi scientifico, scientificità che comunque lascia spazio al simbolismo: il salice, l'ortica e le margherite, associati all'innocenza, discendono direttamente da Shakespeare; il papavero, simbolo della morte, e le olmarie appassite, allusive alla vanità della vita, sono un'aggiunta del pittore.

La morte di Ofelia è descritta da Gertrude, regina di Danimarca e madre di Amleto:
Si spezzò l'invidioso ramo ed ella cadde con tutti i suoi serti di fiori nel ruscello che piange. Aprendosi, le gonne la sostennero sull'acqua: ed ella, come una sirena, cantava spunti di arie antiche, inconsapevole della sua sorte, o come creatura immersa nel suo naturale elemento. Ma non fu lungo indugio, ché le sue vesti fatte pesanti dall'acqua assorbita, trassero la poverina dal suo melodioso canto al fango della morte
Il quadro di Millais rappresenta proprio il passaggio di Ofelia dal canto al fango, dalla vita alla morte.


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