lunedì 30 aprile 2012

E PIù TI AMO


Più vedo te, più ascolto te, e più ti amo
ogni parola che dici, t'amo un po’ di più.
Parole che sono per me sempre diverse
quando sarà la voce tua che le dirà.
                                   Franco Battiato

TUTTO QUESTO AMORE


Luce, luce dei miei occhi dove sei finita
lascia che ti guardi dolce margherita
prendi la tua strada e cerca le parole
fa' che non si perda tutto questo AMORE.
                                                
Fiorella Mannoia

HO SOGNATO DI VIVERE


Ho sognato di vivere di Roberto Vecchioni

                                                                 

Ho sognato di vivere
ed era un posto molto,
molto strano: tutte le cose
lì si toccano, s'intende
da vicino,non da lontano.
Ho sognato di vivere:
è un posto col passato
e col presente, e le cose
succedono o prima o dopo,
separatamente. Era un sogno
di tramonti rossi
come le tue labbra,
di persone sorridenti,
di malinconie e di rabbia;
c'era pure il mal di denti
e qualcuno da evitare,
ma la musica era bella e poi
d'estate c'era sempre il mare;
e sembrava tutto vero:
il tuo viso, le tue mani,
i miei figli, il mio pensiero,
anche il sole di domani;
non sembrava che passasse,
non sembrava un'illusione:
ma tu vedi un pò che scherzi fa,
che scherzi ti può fare
la suggestione...
Ho sognato di vivere,
di far l'amore quasi
tutti i giorni, e di provare
ogni male fisico,
compresa l'ansia quando
tu non torni. Gli altri uomini
come me suppongo che
sognassero anche loro,
ma non sapendo che stavano
a sognare a volte si
ammazzavan di lavoro.
E sembrava importantissima
una rete di Ronaldo,
o una lettera d'amore
che arrivava un po' in ritardo;
la canzone che scrivevo male
o che scrivevo bene,
e una sbronza con gli amici e poi
pisciare tutti quanti insieme;
ma eran cose senza senso,
di nessunissima importanza,
tra una luce limpidissima
e il buio di una stanza,
dove ti ricordo bella, in piedi,
a tenermi per la mano,
mentre ora son qui con Dio
che non ti rassomiglia nemmeno.

martedì 10 aprile 2012

L'AMORE AI TEMPI DEL COLERA


LA PRIMA NOTTE DI FERMINA DAZA


Fu durante la prima notte di mare calmo, già a letto ma ancora vestiti, che lui iniziò le prime carezze, e lo fece con tanto garbo che a lei parve naturale il suggerimento di mettersi la camicia da notte. Andò a cambiarsi nel bagno, ma prima spense tutte le luci della cabina, e quando uscì con il camicione mise degli stracci nelle fessure della porta per tornare a letto nell'oscurità assoluta. Mentre lo faceva, disse di buon umore: «Che vuoi, dottore. E' la prima volta che dormo con uno sconosciuto.»...