La fotografia time-lapse (dall'inglese 'time': "tempo" e
'lapse': "intervallo", quindi fotografia ad intervallo di tempo), o
semplicemente time-lapse, è una tecnica cinematografica nella quale la
frequenza di cattura di ogni fotogramma è molto inferiore a quella di
riproduzione. A causa di questa discrepanza, la proiezione con un frame rate
standard di 24 fps fa sì che il tempo, nel filmato, sembri scorrere più
velocemente del normale.
Un filmato time-lapse può essere ottenuto processando una serie di
fotografie scattate in sequenza e opportunamente montate. Filmati di livello
professionale, vengono prodotti con l'ausilio di videocamere e fotocamere
provviste di intervallometri ovvero di dispositivi di regolazione, del frame
rate di cattura o della frequenza degli scatti fotografici, su uno specifico
intervallo temporale; alcuni intervallometri sono connessi al sistema di
controllo del movimento della telecamera in modo da ottenere effetti di
movimento, quali panning e carrellate, coordinati a differenti frame rate.
Il time-lapse trova un largo impiego nel campo dei documentari
naturalistici. Mediante questa tecnica cinematografica, è infatti possibile
documentare eventi non visibili ad occhio nudo o la cui evoluzione nel tempo è
poco percettibile dall'occhio umano, come il movimento apparente del sole e
delle stelle sulla volta celeste, il trascorrere delle stagioni, il movimento
delle nuvole o lo sbocciare di un fiore.
La fotografia time-lapse è considerata una tecnica opposta alla
fotografia ad alta velocità e non deve essere confusa con l'animazione a passo
uno. Un esponente di rilievo nel campo del time-lapse è il regista e direttore
della fotografia statunitense Ron Fricke che ha utilizzato questa tecnica nel
cortometraggio IMAX Chronos e nel film Baraka, entrambi del 1992.